Le torri costiere furono realizzate sotto la dominazione spagnola, soprattutto a partire dal XVI secolo, in seguito all’incremento degli assalti barbareschi nelle coste sarde. La distribuzione delle torri lungo le coste sarde non è omogenea, la loro presenza risulta più fitta nelle zone di maggiore importanza strategica. La costruzione delle torri seguiva criteri ben precisi, in quanto dovevano poter comunicare con quelle più vicine, attraverso precisi segnali luminosi. La loro ubicazione, inoltre, veniva scelta in modo da avere la migliore visuale possibile anche verso l’orizzonte, infatti sorgono tutte sui promontori e in posizioni elevate e panoramiche.
Torre Falcone
La torre di Capo Falcone venne edificata nel 1577 su uno dei punti più alti della Nurra settentrionale, da cui si può dominare il mare e le coste nord occidentali della Sarde gna, tenendo sotto controllo tutta la costa. Inoltre dalla torre di Capo Falcone era possibile comunicare con le torri dell’Asinara di Trabuccato , di Stintino La Pelosa, Le Saline e della costa sino a Castelsardo .Situata sulla cima dell’omonimo promontorio, a 189 m s.l.m., grazie all’ottima visuale di cui gode, domina un eccezionale orizzonte che abbraccia il golfo dell’Asinara (compresa l’isola stessa) e la quasi totalità della Nurra. Risulta in contatto visivo con le torri di Trabucado, della Pelosa dell’Isola Piana, delle Saline, di Porto Torres e di Frigiano ( Castelsardo)
Costruita con pietrame di scisto recuperato sul luogo, la torre si presenta di forma troncoconica, con un diametro esterno di 9,5 metri, un’altezza, dallo zoccolo al lastrico, di 8 metri e muri perimetrali dello spessore di circa 1,5 metri.
Torre Pelosa
Altrettanto importante per il controllo delle navi nello stretto che collega il ”mare di fuori” e il golfo dell’Asinara era la torre la Pelosa che sorge sull’omonimo scoglio di fronte alla spiaggia de ”La Pelosa” . Situata all’estremità Nord-Est di Capo Falcone, nel golfo dell’Asinara, edificata tra il 1525 e il 1578.
La struttura difensiva situata di fronte alla splendida spiaggia della Pelosa, dalla sabbia bianca e finissima, presenta un impianto di forma cilindrica contraddistinto da due piani, accessibili da un ingresso posto a 6 m di altezza, che immette nella cosiddetta casamatta, ambiente interno a prova di bomba, coperta da volta a fungo con pilastro centrale, divisa in tre vani mediante tramezzi, ciascuno dei quali ospita una feritoia.
Alla sinistra dell’ingresso diparte la scala che conduce alla piazza d’armi, il terrazzo esterno dove anticamente venivano collocati i cannoni. La torre fu dismessa nel 1846, quattro anni dopo la soppressione della Reale Amministrazione delle Torri, l’istituto che gestiva il sistema difensivo costiero dell’isola.
Torre delle Saline
La torre delle Saline oltre alle funzioni di avvistamento e controllo del territorio dalla quale si possono avvistare le torri di Porto Torres, Falcone e Trabuccato, era organizzata anche per la difesa e custodia delle saline e delle tonnare. Situata a pochi chilometri dal centro abitato di Stintino l’omonima torre difensiva è stata edificata intorno al 1570-1572. La struttura cilindrica considerata tra le più antiche della Sardegna, ha un impianto cilindrico che si sviluppa per un un’altezza di 8 metri, con ingresso a ben 4 metri da terra, e ben due piani coperti da volta a cupola. La torre delle Saline era classificata come torre gagliarda (de armas)cioè di difesa
Torre di Trabuccato,
Nel luglio 1609 l’impresario Gerolamo Carta ricevette l’ordine di costruire tre torri costiere sull’Asinara, nelle località di Trabuccato, di Cala d’Oliva (sui ruderi di una precedente piccola fortificazione) e di Cala d’Arena. La torre di Trabuccato venne eretta a partire dal 1610 con le dimensioni proprie delle torri “de armas”, la cui guarnigione raggiunse la consistenza di un comandante, un artigliere e quattro soldati. Tra le principali ragioni della sua erezione vi è la necessità di proteggere la tonnara di Trabuccato, sicuramente in funzione nei primi trenta anni del XVII secolo.
La Torre di Cala d’Oliva
Come altre torri costiere anche quella di Cala d’Oliva mutua la sua denominazione dal nome del sito in cui venne eretta. Nel 1556, probabilmente, esisteva già una fortificazione quando si rese necessario dotare la struttura di armi da fuoco. La torre, nella sua conformazione attuale, venne eretta nel 1610. I Barbareschi frequentarono la cala per la manutenzione delle loro imbarcazioni. Il punto di osservazione garantiva una connessione visiva con la sola Torre di Porto Torre, al contrario della maggior parte delle altre torri che venivano costruite in posizioni tali da traguardarsi a triangolo con almeno altre due torri. La torre si trova a circa 20 metri sul livello del mare, sul lato nord orientale dell’isola dell’Asinara.
Nel 1885, per fare spazio alle strutture sanitarie e carcerarie, vennero sfrattati i suoi 500 abitanti.
Torre di Cala d’Arena
La torre venne eretta a partire dal 1610 e prende il nome Cala d’Arena dall’omonima spiaggia ai suoi piedi. Le torri erette sull’isola svolgevano generalmente le loro primarie funzioni di sorveglianza e protezione delle flotte navali che trasportavano le merci care alla corona spagnola tra Italia, Francia e Spagna, con particolare riferimento al pescato del tonno e del corallo, oltre a trovare riparo sicuro dalle imbarcazioni barbaresche. Durante la realizzazione della torre, nel 1611, gli operai furono costretti a fuggire dal cantiere con mezzi di fortuna e infatti, proprio a causa di tali frequenti incursioni, si rese necessario, su richiesta dell’impresa costruttrice, presidiare il cantiere con un’apposita guarnigione. La Torre di Cala d’Arena è di tipo classico, a forma troncoconica, con diametro alla base di circa 12 metri ed ingresso a circa 4,5 m dal suolo attraverso il boccaporto che conduce all’unico vano interno. Sulla piazza d’armi ancora sono riconoscibili gli alloggiamenti per i cannoni.
fonte: Comune Stintino, wikimedia.org, wikipedia.org, sardegnaambiente.it,